Gent.me Colleghe, Cari Colleghi,

come avrete probabilmente avuto modo di sentire con la nostra forte presa di posizione di ieri sera, non appena le mascherine sono pervenute all’Ordine, nel tardo pomeriggio, abbiamo avuto la percezione che non fossero realmente "equivalenti alle FFP2”.

Per questo motivo ci siamo immediatamente attivati per chiedere conferme alle Protezione Civile circa la bontà del presidio (garantito dal Ministero, lo ricordiamo, come equivalente alle FFP2) apprendendo in serata - con sconcerto - che parrebbero non ancora testate realmente, bensì soltanto “garantite”, per l’appunto, dal Ministro della Salute.

In questo senso si è dovuto, ovviamente, bloccare la distribuzione (per fortuna non ancora iniziata), in attesa di chiarimenti (si allega la comunicazione del Dott. Anelli, Presidente FNOMCeO).

Di quanto sopra è stata data immediata comunicazione ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie e degli Ospedali Liguri, nonché ai Medici convenzionati ed ai libero-professionisti tutti. 

E’ chiaro che trattasi di qualcosa di imprevedibile e soprattutto, ancora una volta, molto grave e sul quale stiamo indagando.

Contavamo molto su questa fornitura tanto attesa, al punto che la giornata di ieri era stata da noi per gran parte dedicata ad organizzare, con la massima sollecitudine, la non semplice distribuzione dei presidi già nelle prime ore seguenti al preannunciato ed improvviso arrivo degli stessi. Ciò al fine di fornire al più presto, ai Colleghi ancora sprovvisti, le mascherine di protezione individuale.

In attesa di aggiornamenti, speriamo tempestivi e - soprattutto - positivi, Vi informeremo non appena saremo messi nella condizione di poterla supportare i nostri iscritti  con la consegna di dispositivi idonei e certificati per supplire a eventuali contingenti situazioni di estrema necessità.

Cordiali saluti

 

l’Esecutivo

Il Presidente F.F. OMCeOGE

Prof. Alessandro Bonsignore

A tutte le Colleghe e i Colleghi libero professionisti iscritti all’OMCeOGE

Oggetto: comunicazione urgente in tema di dispositivi di protezione individuale (DPI)

Gent.me Colleghe, Cari Colleghi,

Vi è noto come gli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, instancabilmente, sin dall’inizio dell'emergenza, hanno sollecitato l’attenzione delle competenti Autorità sulla questione sicurezza degli operatori richiedendo la fornitura degli indispensabili dispositivi di protezione individuale.

Dal momento che, ancora oggi, molti sono i Colleghi in difficoltà, gli Ordini sono finalmente riusciti ad ottenere, dopo l’incresciosa vicenda delle mascherine non omologate della settimana scorsa, una fornitura - seppur modesta - di FFP2 certificate per colmare eventuali carenze o specifiche esigenze dei Medici e degli Odontoiatri impegnati nel contrasto al Coronavirus.

Si ribadisce che trattasi di un supporto straordinario che non interferisce e non è alternativo, bensì suppletivo, al canale distributivo ufficiale e va, quindi, ad aggiungersi a questo, rafforzando il ruolo degli Ordini territoriali quali Organi sussidiari dello Stato a tutela della Professione e della Salute dei Cittadini.

Si chiede, pertanto, ai liberi professionisti interessati di inviare una e-mail, ENTRO e non OLTRE le ore 12.00 di martedì 7 APRILE 2020, all’indirizzo di posta elettronica presidi-covid19@omceoge.org, specificando necessariamente un recapito telefonico ed un indirizzo e-mail.

Sulla base della disponibilità di presidi e del numero di richieste pervenute, i libero-professionisti saranno notiziati di data e ora di ritiro; in relazione alle richieste verrà stabilito il quantitativo disponibile pro capite e, quindi, erogabile.

In caso di impossibilità a soddisfare, almeno per ora, tutte le richieste, si rispetterà l’ordine di arrivo dell’email.

Resta inteso, a questo proposito, che chi avesse già fatto richiesta delle mascherine tra il 31/03/2020 e l’1/04/2020 NON deve reiterarla.

Genova, 6 aprile 2020

L’ORDINE dei MEDICI CHIRURGHI e degli ODONTOIATRI della Provincia di GENOVA

Riceviamo e pubblichiamo gli accordi stipulati  tra la Regione Liguria , il Presidente della FROMCeOL (Federazione REgionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Liguria) Prof. Alessandro Bonsignore e dal Presidente del Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della Liguria Dott. Carmelo Galliano.

GENOVA. “Da oggi a Genova sono a disposizione 40 camere con bagno all’interno del Seminario Maggiore in Salita Cavallo 104 e 14 mini alloggi nell’ex Ospedale psichiatrico di Quarto per i medici e gli infermieri impegnati nella lotta al coronavirus negli ospedali e nelle strutture sociosanitarie”. Così la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale, che annuncia un accordo tra Regione Liguria, Comune di Genova e Federazioni degli Ordini dei medici e degli odontoiatri della Liguria, con il coordinamento degli Ordini degli infermieri della Liguria, per offrire agli operatori un appoggio in questo momento di grande sforzo di tutto il sistema.
“Una scelta effettuata per venire incontro alle esigenze del personale che vuol trovare un alloggio diverso dal proprio domicilio per maggiore tutela dei familiari e dei pazienti– aggiunge l’assessore Viale -, siamo riconoscenti a persone che stanno combattendo una battaglia campale per tutti noi”.
All’interno del Seminario Maggiore che la Curia ha messo a disposizione gratuitamente le camere potrebbero aumentare fino a 60 camere nel giro di pochi giorni, e sia qui che a Quarto il servizio prevede la possibilità di fornire pasti, sia per il pranzo che per la cena, lenzuola e coperte, oltre che un servizio navetta grazie alla Protezione civile del Comune di Genova.
“Il Comune di Genova dalle scorse settimane si è mosso per rispondere a quella che abbiamo sentito come un’esigenza primaria per il settore medico e infermieristico – commenta il consigliere delegato alla Protezione civile del Comune di Genova Sergio Gambino- Al grande lavoro che il personale sanitario sta svolgendo nei nostri ospedali con i rischi connessi, credo sia giusto rispondere limitando la possibilità di ipotetici contagi ai familiari mettendo loro a disposizione dei ricoveri temporanei. Abbiamo individuato diverse soluzioni in città che con il bando della Regione verranno incrementate in base alle esigenze”.
Il servizio è rivolto in particolare al personale medico e infermieristico che presta servizio presso strutture ospedaliere e sociosanitarie distanti dalla propria abitazione e che ha necessità di trovare temporaneamente un alloggio per lavorare e al personale medico e infermieristico che presta servizio presso strutture ospedaliere e sociosanitarie che, se pur asintomatico al Covid-19 vuole trovare un alloggio diverso dal proprio domicilio, per maggior tutela dei propri familiari riducendo i contatti sociali.
Tutto il personale in servizio può manifestare al Comune, e per conoscenza all’Azienda sanitaria di riferimento, la propria intenzione di poter usufruire di questa possibilità inviando una e-mail alla casella di posta elettronica salaemergenzepc@comune.genova.it. Il numero telefonico a cui rivolgersi, a partire da oggi, lunedì 30 marzo, per l’organizzazione è lo 010-5578066.

Si allega altresì la comunicazione della presidenza del consiglio dei ministri relativa al progetto parallelo di sistemazione alberghiera dei professionisti a carico della regione Liguria; un progetto che partirà a pieno regime da giovedì prossimo venturo, essendo in corso il reclutamento delle strutture ricettive che si renderanno disponibili.

Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni per infezione da SARS-COV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da
covid-19) nell’attuale scenario emergenziale SARS-COV-2. Versione del 28 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n.2/ 2020 Rev.)

Vedi allegato per versione integrale.

In allegato pubblichiamo la Delibera  n. 113 di ALISA riportante l'elenco dei Laboratori accreditati per esami sierologici

Si allega la lettera della FROMCeOL (Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Liguria),  inviata alle Autorità competenti, avente come oggetto una sintesi  di quanto prodotto dalla FROM relativamente alla richiesta di  interventi prioritari per i professionisti sanitari. 

L’Enpam verserà – con propri fondi – un’indennità di mille euro a tutti i medici e odontoiatri che svolgono libera professione e che hanno avuto un calo del reddito importante a causa del Covid-19.

“E’ un segnale di presenza concreto dell’ente previdenziale nei confronti di tutti coloro non hanno un reddito garantito e che danno tanto al rapporto medico paziente, troppi anche la vita – ha detto il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti -. Tutti i colleghi possono contare sull’Enpam come primo aiuto, sapendo che promuoveremo ulteriori iniziative per garantire un supporto in questo periodo drammatico. Allo stesso tempo aspettiamo anche gli interventi, per i quali ci siamo battuti moltissimo, da parte del governo”.

La misura andrà a chi esercita unicamente come libero professionista ma anche a chi fa libera professione in parallelo ad attività in convenzione o come dipendente (es: chi fa intramoenia).

L’aiuto potrà essere richiesto da tutti gli iscritti non pensionati, senza limiti di reddito.

CHI PUÒ FARE DOMANDA

Potrà fare domanda chi avrà subito, dopo il 21 febbraio 2020, una riduzione del fatturato di oltre un terzo rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno. L’indennità andrà a tutti i liberi professionisti in regola con i contributi previdenziali e per i quali nel 2019 risultino contributi versati su redditi prodotti l’anno precedente.

Per gli iscritti che hanno cominciato l’attività nel 2019 l’Enpam valuterà sussidi assistenziali secondo un canale differente (assistenza di Quota A).

IMPORTO

Quanti hanno versato l’aliquota intera del 17,50% riceveranno l’importo intero di 1.000 euro mentre chi versa l’aliquota dimezzata riceverà il 50%. Il sussidio sarà riconosciuto in proporzione anche a chi versa il contributo ridotto del 2 per cento.

FONDI NON STATALI

A differenza dei 600 euro esentasse che il decreto legge Cura Italia ha stabilito per gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps, quest’indennità non verrà finanziata con risorse statali ma con fondi della categoria. L’Enpam ha verificato che la spesa non modificherà gli equilibri di sostenibilità dell’ente.

DURATA

L’indennità di mille euro verrà erogata per la durata dell’emergenza, con un massimo di tre mesi.

TRATTAMENTO FISCALE

L’Enpam ha chiesto che questo beneficio sia esentasse, come esentasse sono i 600 euro dello Stato.

DA QUANDO

La decisione è stata deliberata dal Consiglio di amministrazione dell’Enpam il 26 marzo 2020 ma l’indennità sarà pagabile solo dopo il via libera dei ministeri vigilanti. In ogni caso la Fondazione comincerà a raccogliere le richieste nei prossimi giorni.

MODULI

La procedura per richiedere la prestazione sarà disponibile nell’area riservata del sito www.enpam.it dalla prossima settimana. Ad ogni modo l’ordine cronologico di presentazione delle domande non sarà rilevante, poiché l’Enpam intende versare l’indennità a tutti gli iscritti che ne hanno i requisiti.

Chi non è iscritto all’area riservata del sito Enpam può intanto avviare la registrazione, utilizzando se possibile la metà password ricevuta con l’ultimo modello D.

Gli iscritti che svolgono esclusivamente attività libero professionale, in aggiunta all’indennità di mille euro, potranno chiedere all’Enpam un anticipo sulla pensione maturata sulla Gestione “Quota B”.

È questa la seconda misura varata in via eccezionale e approvata nel Cda “d’emergenza” che si è svolto oggi pomeriggio, resosi necessario per raccogliere il grido d’aiuto lanciato dai professionisti e dare loro risposte concrete.

Grazie a questa misura “ad hoc”, i camici bianchi potranno avere a disposizione liquidità utile a tamponare le perdite causate dal brusco stop lavorativo che ha colpito duramente la libera professione.

“È un intervento d’urgenza, dopo il primo intervento fatto per i colleghi delle zone rosse e in quarantena obbligata – spiega il vicepresidente vicario dell’Enpam Giampiero Malagnino -. Aspettiamo l’intervento del governo annuncio per aprile che non dovrà dimenticare i liberi professionisti. Allora Enpam valuterà la necessità di ulteriori interventi per i colleghi più in difficoltà  Penso ai giovani e ai colleghi delle regioni che per prime e più di tutte hanno sofferto”.

QUANTO SI PUÒ AVERE

La tutela è stata pensata per dare la possibilità all’iscritto di valutare quanto ricevere come acconto in base alle proprie necessità. L’importo massimo che si potrà chiedere sarà una quota pari al 15 per cento della pensione annua che spetterebbe all’iscritto, calcolata al momento in cui fa la domanda.

CHI PUÒ FARE DOMANDA

La misura permetterà all’iscritto di avere un acconto sulla pensione già maturata, e non una restituzione parziale dei contributi versati (il che consente di ottenere una cifra maggiore).

Il requisito principale, quindi, è che l’iscritto che fa domanda abbia l’anzianità contributiva minima per andare in pensione, cioè almeno 15 anni di versamenti.

Potranno fare domanda solo quanti esercitano esclusivamente la libera professione e non ricevere alcun tipo di pensione, né dall’Enpam, né da altri enti previdenziali.

Altro requisito importante, visto il contesto in cui è stato varato il provvedimento, riguarda la situazione reddituale dell’iscritto determinata dall’emergenza Covid-19. Bisognerà infatti autocertificare di aver avuto nel trimestre precedente all’invio della domanda, e comunque a partire dal 21 febbraio 2020, una diminuzione del 33 per cento del fatturato rispetto all’ultimo trimestre del 2019.

I richiedenti dovranno anche essere in regola con il versamento dei contributi all’Enpam. Inoltre nel 2019 devono aver versato contributi di Quota B relativamente a redditi prodotti l’anno precedente.

LE DOMANDE

Nonostante il provvedimento sia stato approvato dal Consiglio di amministrazione, è necessario che riceva l’approvazione da parte dei ministeri vigilanti. La domanda una volta pubblicata sul sito potrà essere presentata sino al 31 marzo 2021.

ODONTOIATRI e LIBERI PROFESSIONISTI SIANO ATTIVI, SU BASE VOLONTARIA, PER I SOLI CASI INDIFFERIBILI E LE URGENZE  - 

GRANDE RISULTATO ENPAM PER I LIBERI PROFESSIONISTI! 

Cari Colleghi, Gentili Colleghe 

In merito alle problematiche riferite al Covid-19 si raccomanda di leggere con estrema attenzione i costanti e puntuali comunicati Nazionali di ANDI, CAO, AIO, Ordini ed ENPAM

(Siti, Mail, Circolari, Video, FB ,WA e SMS).

Siamo tutti impegnati a sostenere le istanze degli Enti predetti in campo sanitario ed economico, nei confronti delle autorità competenti.

In tal senso con estremo piacere informiamo del grande risultato del nostro Ente Previdenziale ENPAM che prevede l'elargizione di un sostanziale contributo a tutti i Liberi Professionisti ed inoltre la possibilità di chiedere un anticipo sulla pensione maturata sulla gestione “Quota B“ .

Ci complimentiamo tutti con il Presidente ENPAM dr. Alberto Oliveti, il dr. Giampiero Malagnino e tutti i dirigenti Nazionali ENPAM che si sono fortemente attivati per il raggiungimento di questi tangibili risultati importantissimi per la categoria, specie in questo drammatico periodo di reale crisi economica.

 

Si conferma, come anche ribadito dal Presidente CAO Nazionale dr. Iandolo e dal Presidente Nazionale ANDI dr. Ghirlanda, che gli Odontoiatri, analogamente ai Medici Libero-Professionisti, siano attivi, su base volontaria, per i soli casi indifferibili e le urgenze, nel rispetto del codice deontologico e della salute pubblica, relativamente alla necessità di ridurre la mobilità dei pazienti, come previsto dai vari DPCM e dalle Ordinanze in merito.

Si ricordano, a tal fine, le indicazioni di prediligere per le urgenze, il più possibile la prescrizione di una terapia farmacologica a distanzadi effettuare Triage telefonico (valutazione  di febbre, tosse, mal di gola e mialgie) prima dell'eventuale accesso del paziente allo studio.

 

Ribadiamo, infine, la necessità da parte di tutti i Professionisti di agire in scienza e coscienza applicando il buon senso e l'indipendente valutazione delle singole realtà operative e di ogni singolo caso affrontato.

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